Dove vado… Educare… (Spunti recepiti tra varie letture)

balaustra-DoveVadoEducare-02-05-2014

Educare è una delle arti più appassionanti dell’esistenza e richiede, costantemente, di ampliare gli orizzonti, di ricominciare e rimettersi in cammino con nuovo slancio.

Ogni giorno, inoltre, siamo interpellati dalle necessità di un mondo che cambia rapidamente; è necessario vincere la stanchezza, superare i malumori e misurare le forze, di fronte alle fatiche del lavoro.

Abbiamo bisogno del balsamo della forza e della bellezza per andare avanti e della sapienza per stabilirci in una dimensione che contempli il meglio della nostra Tradizione e comprendere che cosa deve essere mutato, modificato o abbandonato.

Il tempo, rendendoci umili e, nel contempo, saggi, ci permetterà di integrare passato, presente e futuro in un eterno presente, inteso come servizio per l’umanità.

L’umanità ha sempre concepito la vita come un cammino; l’uomo viene paragonato ad un viandante che, quando nasce si mette in marcia e, nel corso della sua esistenza, s’imbatte in situazioni e persone che lo spingono a rimettersi in cammino.

Abramo è chiamato a camminare senza sapere dove va; lo stesso accade nella storia o nella mitologia di altri popoli; Enea, di fronte alla distruzione di Troia, supera ala tentazione di fermarsi a ricostruire la città e, caricandosi sulle spalle, il padre, comincia il viaggio che lo porterà alla fondazione di Roma.

Altri racconti mitologici mostrano il cammino umano come il ritorno a casa, all’appartenenza originaria, come nel caso di Ulisse.

L’uomo in cammino porta con sé una dimensione di curiosità, speranza e perseveranza; tutta la storia e la mitologia umana evidenziano il fatto che l’uomo non è un essere tranquillo ma, eternamente, in cammino; il mettersi in cammino è dovuto ad un’inquietudine interiore, “l’ansia della scoperta” che spinge l’uomo a uscire da sé e a sperimentare l’uscita.

C’è qualcosa, dentro e fuori di noi, che ci spinge a compiere il cammino. Uscire, andare, portare a termine, accettare le intemperie e… rinunciare al riparo… Questo è il cammino.

Camminare vuol dire entrare in un circuito per cercare qualcosa. La verità va cercata, tramite la speranza e la perseveranza che ci spingono ad andare avanti, a darci la forza di credere che, a dispetto di tutto il male presente nel mondo, ogni giorno riceveremo il pane necessario per la sussistenza.

L’andare avanti diventa l’immagine dell’uomo che ha imparato a custodire la speranza nel suo cuore.

IL Serenissimo Presidente del Rito Simbolico Italiano.
Fr. Maestro Architetto
Giovanni Cecconi