L’8 ottobre il Grande Oriente renderà omaggio al fratello martire Becciolini, trucidato dai fascisti – Ravenna

L’8 ottobre il Grande Oriente commemorerà Giovanni Becciolini, il fratello martire, trucidato a Firenze dai fascisti nella notte del 3 ottobre 1925, tristemente nota ai fiorentini come notte di San Bartolomeo, con un incontro che si terrà a Ravenna nella Sala Muratori della Biblioteca Classense ( Via Alfredo Baccarini, 3) alle ore 16, al quale parteciperà il Gran Maestro Stefano Bisi. A ricordare la figura Becciolini e a ricostruire il clima di terrore e le atroci persecuzioni perpetrate nei confronti dei liberi muratori dalle camicie nera saranno lo storico Giovanni Greco, il professore Moreno Neri e il professore Massimo Andretta. In quel drammatico autunno il fascismo, superata la crisi seguita al delitto Matteotti, assestò “un colpo mortale e definitivo” alla Massoneria italiana, per la posizione che aveva assunto sempre più netta e decisa contro il governo Mussolini. Le sue logge, i suoi membri furono oggetto di violenze e aggressioni inaudite, di particolare ferocia in Toscana per i sospetti che il regime nutriva sui legami degli uomini del Grande Oriente con “Non Mollare”, il giornale di Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi, Carlo e Nello Rosselli. “La Massoneria deve essere distrutta e a questo fine tutti i mezzi sono buoni: dal manganello al revolver, dai vetri infranti al fuoco purificatore”: era l’invito lanciato il 3 ottobre dalla testata “Battaglie Fasciste”. Quella notte, in un crescendo parossistico di violenza omicida vennero aggrediti tanti liberi muratori. In difesa di un anziano maestro venerabile intervenne un giovane e coraggioso ferroviere repubblicano, anche lui massone, Giovanni Becciolini, appunto, che, accusato della morte di uno degli aggressori fascisti, fu picchiato e seviziato e infine ucciso a colpi di pistola. Becciolini, durante la Gran Loggia 2015 è stato nominato Gran Maestro Onorario alla memoria. Nell’immagine in copertina il Gran Maestro con Bruno Becciolini, figlio di Giovanni, durante la cerimonia di consegna dell’onorificenza di Gran Maestro Onorario alla memoria del padre .

[Fonte: G.O.I.]

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