Alcune riflessioni sull’attività per l’anno 2002

M E S S A G G I O

del

GRAN MAESTRO DEGLI ARCHITETTI

del

RITO SIMBOLICO ITALIANO

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Le osservazioni critiche, contenute nella lettera 3.11.2002 del M.A. Vittorio Broggi, riproposta oggi all’attenzione dei MM.AA., mi avrebbero indotto a replicare punto per punto, ma dissentendo profondamente su ciascuno di essi, avrei rischiato di alimentare una inutile polemica. Preferisco perciò attenermi ad un principio di carattere generale, secondo cui ogni critica è utile se è costruttiva, cioè se oltre a denunziare i mali ne suggerisce i possibili rimedi. E’ ciò che mi propongo di fare tenendo presente anche la e-mail del M.A. Paolo Civita del 31 maggio u.s.

Va premesso che, lungi dal languire, il Rito ha subito in questi ultimi tempi un notevolissimo incremento, con l’apertura di nuovi Collegi in Regioni in cui esso non era mai stato presente; ciò senza contare i numerosi Convegni aperti al pubblico che hanno portato i nostri principi a conoscenza di un numero sempre più vasto di persone interessate o simpatizzanti. Questo per quanto riguarda l’aspetto sociale, che pure non è lo scopo principale di coloro che, arrivati alla maestria, intendono prima di tutto perfezionare la costruzione del proprio Tempio interiore.

A tal fine, mi sembra, e gradirei conoscere in merito l’opinione dei MM.AA., che si debba tra le varie Vie della realizzazione privilegiare quella scientifica come la più adatta alla divulgazione del pensiero esoterico talvolta di non facile interpretazione. E’ dunque la psicologia, oggi come nell’antichità riconosciuta come scienza dell’uomo al servizio dell’uomo, al pari della filosofia, lo strumento di cui, a mio avviso, possiamo e dobbiamo servirci per chiarire a noi stessi ed agli altri ciò che può apparire di difficile comprensione e che quindi deve formare oggetto di una comunicazione veritiera, chiara ed utile per tutti i soggetti del rapporto.

Mi sembra che questo scopo lo stiamo raggiungendo anche mediante la rivista “Acacia”, che presenta due grosse innovazioni: il carattere monografico, il che consente un approfondimento dei singoli argomenti proposti, e la collaborazione di studiosi appartenenti anche al mondo profano e quindi in grado di illustrare prospettive e punti di vista diversi. Tengo a precisare che queste innovazioni furono a suo tempo approvate all’unanimità dal Consiglio di Presidenze che le propose alla Gran Loggia riscuotendone la piena adesione.

A questo punto mi sia consentito ricordare un principio fondamentale della moderna psicologia dell’essere e cioè che ogni uomo vive in un mondo di relazioni e che queste si distinguono in tre tipi di rapporti: intrapersonali, interpersonali e sociali. La qualità degli ultimi due dipende evidentemente dal rapporto che ognuno ha con se stesso e da quanto egli ha progredito sul cammino evolutivo, mediante l’esperienza della propria vera identità, che non è la persona, ma l’IO ed il SE’, cioè l’essenza che partecipa dell’umano e del divino. Tutto ciò dovrebbe essere acquisito dal Maestro massone, che quindi dovrebbe essere in grado di portare nelle relazioni che intrattiene sul piano interpersonale e su quello sociale, la luce, la benevolenza, la comprensione, la compassione, la tolleranza, l’amore fraterno e lo spirito di libertà che ha imparato nel suo cammino iniziatico.

Personalmente ritengo che quanto sta facendo oggi il Rito Simbolico Italiano, con i mezzi che ha scelto per intrattenere giusti rapporti umani all’interno e all’esterno delle Logge e in particolare con il continuo richiamo alla Tradizione Pitagorica, assolva in maniera se non perfetta, abbastanza soddisfacente i compiti ai quali ho sopra accennato: ben vengano comunque le critiche, purchè, come dicevo all’inizio, siano costruttive e cioè offrano suggerimenti idonei ad un continuo innalzamento del livello di coscienza di ciascuno di noi e al miglioramento dei lavori che eseguiamo a gloria del G.A.D.U..

Firenze, 1 giugno 2003

Ottavio Gallego

Gran Maestro degli Architetti

del Rito Simbolico Italiano