IL 3° PUNTO DELLA FRATELLANZA … RIFLESSIONI IN LIBERTA’ …

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Oggi, tutti parlano di diritti, come portabandiera di qualunque istanza e poco dei doveri.

Ma il dovere sta ad indicare ciò che si deve fare o, comunque, l’ottenimento di qualcosa che si dovrà restituire e, più in generale, un complesso di compiti ed obblighi civili, che sono il presupposto per il funzionamento della legge e della giustizia.

Il dovere è anche un messaggio più rivolto alla coscienza, che all’intelletto, ma certamente è un mezzo per attivare la responsabilità, intesa come impegno, da cui deriva un comportamento individuale che ha rilevanza sociale.

Esso, però, può essere inteso anche come la via per definire e perfezionare il concetto di democrazia ;  affrontare il problema dell’agire politico, facendo riferimento ad un’etica che implichi un rapporto diretto tra i soggetti, posti tutti sullo stesso piano nello scenario mondiale.

Intendendo pienamente il significato di dovere, uomini e donne possono entrare, direttamente, in relazione tra loro, ma anche con Dio, con la propria Patria e con la Famiglia.

Il dovere è anche agape, cioè incontro fra persone che hanno la piena consapevolezza di sè, della loro umanità  avendo pertanto senso sociale e, ovviamente , anche dei diritti a cui ogni individuo, giustamente, anela, perchè la società ha più forza e non più diritti.-

 

I diritti, però, devono servire non tanto e solo per perseguire il benessere personale o il mero interesse, ma occorre che siano volti a favorire il progresso generale, attraverso il miglioramento della nostra educazione e dell’associazione, che diventa, sotto tale prospettiva, strumento vivo di solidarietà e non un mezzo con il quale ” il ricco, nei casi migliori, elargisce la carità al povero”.

Questa condizione, infatti, aumenta le distanze, anzichè diminuirle, o, comunque, crea disagio, imbarazzo, senso del…vincolo debitorio, umiliazione, diipendenza e, talvolta, astioso spirito di rivalsa.

 

La solidarietà massonica deriva, al contrario, dal convincimento che, nel nostro pianeta e nell’universo, tutto ciò che esiste ha un ruolo e, dunque, una dignità ed entra in rapporto diretto o indiretto con tutto il resto.

Si ha quindi, uguaglianza universale, ma non egualitarismo, per il rifiuto di auto legarsi ad un’aritmentica e meccanica distribuzione di benefici ed oneri in senso utilitaristico, senza salvaguardare e responsabilizzare l’individuo.

 

Il dovere massonico è inteso come imperativo morale che implica un’attività continua e si trasfonde, poi, nel diritto – dovere di educarci e migliorare i rapporti con le altre persone, tutte egualmente sacre e degne del massimo rispetto

Questi valori precedono la costruzione delle strutture, comprese le istituzioni statali e la  Patria, che non è un territorio, ma l’idea che sorge sui quello.

La  Patria è il pensiero d’amore, il senso di comunione che stringe in uno, tutti i figli di quel territorio; essa è quel luogo a sollecitare l’apporto del binomio pensiero ed azione, integrato, sotto l’aspetto etico, dall’affermazione dei doveri e dei diritti; una sequenza non causale, che capovolge la logica utilitaristica.

Nelle Logge i Liberi Muratori apprendono ad amare e servire la Patria e l’esercizio della loro arte, che è quella della vita;  a pensare, a volere ed a vivere come uomini completamente formati e padroni di sè, nello spirito della Patria e dell’Umanità, a perfezionare l’Umanità, nella persona di ogni Fratello, nonchè preparare e sostenere gli uomini nella loro ascensione….. – punto V della fratellanza dei liberi muratori -.

L’analisi, allora, viene rivolta ad un’umanità integrale, prendendo in esame le istanze dei più deboli.

 

Va da sè, allora, che la ricerca della libertà come responsabilità di natura sociale, sottintende relazioni ed impone la massima attenzione nella scelta per conseguire i risultati, affinchè i mezzi con cui si persegue un fine, formino un il fine stesso o, almeno, lo connotino profondamente.

Per questa ragione il dovere è dià – lògos; dialogo, nel significato classico ed etimologico del termine evoca il pensiero antico del domandarsi, dell’interrogarsi, del discutere tra persone associate da interessi comuni.

Ne consegue, allora, che anche nel momento della polemica è necessaria la tolleranza, in senso positivo ed attivo e non la sopportazione di altri punti di vista; quindi il riconoscimento della loro pari dignità e legittimità, da cui deriva una precisa volontà di intendere le ragioni degli altri.

Da qui nasce la base della convivenza civile che implica il dovere di opporsi con tutte le forze a strutture, governi o persone che conculchino questi diritti.

 

Il Serenissimo Presidente del Rito Simbolico Italiano

Fr.M.A. Giovanni Cecconi