Svelamento della lapide dedicata a Gaetano Pini – Promotore della cremazione in Italia – Sabato 10 maggio 2025

Tempo Cinerario – Cimitero della Pigna

Livorno

Gli spazi restaurati si trovano nel retro del corpo centrale del Tempio, in via Don Aldo Mei, erano i vecchi alloggi del custode. La So.crem ha intrapreso un lavoro di risanamento e di restauro conservativo dei locali in modo da migliorare l’accoglienza dei parenti dei defunti, salvaguardare il patrimonio immobiliare con una ristrutturazione attenta alla fruizione “per tutti”. Il progetto è stato affidato all’architetto Enzo Persico e a sua figlia, Giulia Persico, che pur rispettando lo stile dell’epoca, hanno abbattuto le barriere architettoniche.

Gaetano Pini

Nato a Livorno il 1 aprile del 1846, studiò medicina a Pisa e a Napoli. Medico, igienista, letterato, patriota, elaborò importanti studi sulla cremazione.

Nel 1866 si arruolò volontario nell’esercito piemontese, combattendo a Custoza, l’anno successivo seguì Garibaldi a Mentana.

Trasferitosi a Milano fondò il Pio Istituto per rachitici, nel 1874 fu eletto Maestro venerabile della loggia La Ragione, la stessa dove era affiliato Malachia De Cristoforis, presidente della prima Società . Morì a Milano nel 1887 e le sue ceneri sono conservate nel Cimitero comunale di Milano.

Passeggiata con Massimo Bianchi

Massimo Bianchi, ci accompagnerà nelle gallerie del Tempio: attraverso i suoi incontri, le sue conoscenze, amicizie, fratellanze, riprenderanno vita persone, che hanno inciso, con la loro opera, i loro ideali, nella nostra storia, nel nostro comune sentire: i fratelli Gigli, uccisi dai fascisti 2 agosto del 1922, Armandino Gigli, che ha conosciuto Lenin, Bastogi editore, Dino Nardi, titolare dell’ultima libreria popolare di Livorno, Mario Guarducci, medico del Soccorso rosso, Luciano De Maio giornalista, morto prematuramente, Edda Fagni, politica, sindacalista, pedagogista.

Visitare un cimitero ci permette di ripercorrere la Storia e le storie, i grandi eventi, le rivoluzioni, le guerre, le epidemie, di incontrare personaggi illustri accanto a sconosciuti, ma, non per questo meno importanti testimoni del proprio tempo.

Ci sorprenderemo per la variegata simbologia: la squadra e il compasso, le croci, la falce e il martello, simboli repubblicani, anarchici, ma questa è Livorno, questo è lo spirito che ha spinto il sindaco Pietro Donnini a battersi contro coloro che volevano le ceneri fuori dal cimitero, affermando che il pubblico cimitero non doveva assumere la connotazione di un cimitero privilegiato, ma doveva essere il luogo di riposo per le salme di tutte le confessioni